Riuscire ad educare i figli all’indipendenza non è impresa facile.
Arriva sempre il momento in cui dover insegnare i figli ad essere indipendenti e a abituarsi a non dover sempre stare in contatto visivo coi genitori, soprattutto con la mamma, a cui tutti i bambini sono sempre naturalmente più legati.
Convincere il bambini a iniziare una vita autonoma, senza dover sempre chiedere l’intervento di un genitore, ma anzi essendo in grado di risolversi le loro piccole questioni in modo autonomo. E’ importante anche educare i propri figli all’autonomia ludica, ovvero a portare avanti i propri giochi in modo indipendente, senza la necessità di avere la guida di un genitore.
Risulta essere necessario accompagnare il bambino in questo processo di indipendenza, abituandolo alla nuova condizione in modo graduale, senza sottoporlo a inutili stress emotivi. Occorre che il genitore che solitamente gli sta più vicino, in genere la mamma, piano piano lo metta davanti alle situazioni di fatto compiuto, guidandolo a distanza e, se necessario, sostenendolo, ma solo dopo che il bambino ha provato a sbrigarsela da solo.
Per abituarlo, invece, a giocare da solo, è necessario che il genitore gli insegni dei giochi che non necessitano di un secondo elemento adulto, facendolo appassionare e spiegandogli i motivi per cui è meglio che lui impari anche a giocare da solo. Questo svilupperà nel bambino un suo senso di maturità, e responsabilità, che gli consentirà di accettare con maggiore serenità i cambiamenti.
Questo passaggio non deve essere fatto quando è troppo piccolo, ma verso i 3 o 4 anni, quando il bimbo inizia ad andare a scuola e a relazionarsi con i suoi coetanei: se il bambino vive una condizione di assoluta dipendenza dal genitore, potrebbe accusare dei sensi di inferiorità che ne possono minare la capacità di socializzare.