La ruggine compare in primavera quando la temperatura raggiunge i 18°-22° C, sottoforma di piccole macchie giallastre disposte sulla pagina superiore delle foglie.
Nella pagina inferiore le aree interessate si presentano con delle pustole polverulente di colore giallastro che in seguito, accentuando il colore giallo confluiscono tra loro.
Nelle varietà più sensibili si osservano alterazioni anche sui germogli, sui piccioli fogliari, peduncoli fiorali e fusti erbacei, e con l’andar del tempo appaiono delle intumescenze che si fessurano e lasciano uscire un ammasso polverulento costituito dalle spore del fungo.
La problematica è favorita dal tempo umido, piovoso con nebbia e rugiada prolungata che mantengono un velo d’acqua sulle foglie che permette alle spore di germinare. La temperatura ottimale per la germinazione delle spore è18°-22° C.
Per difendersi da questa micosi si ricorre a fungicidi a base di ditiocarbammati, triforine o derivati triazolici da applicare alla prima comparsa delle pustole e ripetuti poi ogni 6-10 giorni durante i periodi più umidi.
Raccogliere e rimuovere tutto il materiale infetto è una buona pratica agronomica per limitare lo sviluppo.