I cactus sono piante molto affascinanti, presenti in tantissime varietà diverse. Una delle più diffuse è l’Echinocactus o “cuscino della suocera”, che si presenta come una grossa palla spinosa con delle caratteristiche costolature. È una pianta molto resistente, dotata di una conformazione tale da consentirle di resistere molto a lungo alla siccità. E se normalmente pensiamo ai cactus come a piante non molto grandi, bisogna sapere che in natura, nelle zone desertiche dell’America del sud e del Messico, questa pianta può crescere a dismisura, raggiungendo un diametro di un metro circa. È anche abbastanza longevo, dal momento che può vivere anche trent’anni (a quanto pare il suo principale nemico è l’uomo, dal momento che la raccolta indiscriminata di questa pianta nel suo habitat naturale lo ha decimato facendogli rischiare l’estinzione).
Tranquilli, alle nostre latitudini difficilmente l’Echinocactus crescerà così tanto, tuttavia per far sì che viva bene è indispensabile tenere a mente alcune indicazioni. Naturalmente è una pianta che ha bisogno di caldo e molto sole, pertanto d’inverno va tenuta in casa preferibilmente accanto ad una finestra e con la bella stagione si potrà portare all’aperto ma non al sole diretto.
Gli Echinocactus hanno bisogno di un periodo di riposo invernale, durante il quale devono stare in un ambiente fresco, asciutto e luminoso, ad una temperatura che comunque non dovrebbe scendere al di sotto dei 5 gradi. Bisogna sapere poi che questi cactus amano gli ambienti ventilati, quindi è consigliabile arieggiare frequentemente il locale.
Parliamo del substrato. Per riempire i vasi dove mettere a dimora la pianta è necessario utilizzare un terriccio specifico per cactacee, costituito da torba mista a sabbia e argilla. L’Echinocactus ha una crescita piuttosto lenta perciò non sarà necessario rinvasarlo con grande frequenza, si tratta comunque di un’operazione da effettuare con grande cura, per non rischiare di rovinare il delicato apparato radicale.
Un’altra cosa importante è l’irrigazione: durante la bella stagione bisogna somministrare acqua con parsimonia, attendendo che il terreno asciughi tra un’irrigazione e l’altra. Poi occorre ridurre le quantità fino a sospendere del tutto quando la pianta entra nella fase di riposo vegetativo.
I principali nemici dell’Echinocactus sono cocciniglia e afidi, che possono provocare seri danni fino a far morire la pianta. È importante perciò intervenire subito per debellarli, effettuando eventualmente un trattamento preventivo con dei prodotti appositi.