Gli umidificatori sono apparecchi che vanno di pari passo con il riscaldamento. Soprattutto in quelle case dove il riscaldamento è centralizzato, infatti, c’è il rischio concreto di avere ambienti molto caldi e poco umidi in cui cresce perciò il rischio di malattie respiratorie legate all’asma o alle allergie.
Gli umidificatori possono fornire la soluzione corretta a tutto questo: si tratta di apparecchiature che emettono vapore acqueo e che in questo modo riescono a ristabilire la corretta umidità dell’aria.
Funzionando ad elettricità e non avendo dimensioni troppo elevate possono essere disposti quasi ovunque in casa; danno la possibilità di controllare il livello dell’acqua e di solito si accendono/spengono o grazie a un temporizzatore o per mezzo di un termostato che controlla anche che venga raggiunta la giusta temperatura in casa.
Prima di parlare degli umidificatori è necessario fare una premessa in merito alle temperature delle nostre abitazioni.
Indice
Le temperature degli ambienti
Noi tendiamo a vivere troppo al caldo. Raramente le temperature nelle nostre case scendono al di sotto dei 20°C, spesso stanno invece molto al di sopra. Nelle abitazioni di anziani, infatti, specie di quelli che vivono in appartamenti dove vi è il riscaldamento centralizzato, le temperature salgono spesso oltre i 22°C.
La stessa cosa può essere notata per molte scuole, dove impianti di riscaldamento magari molto vecchi non riescono a modulare correttamente le temperature, per cui spesso si passa dal freddo vero e proprio (prima della data di accensione dei termosifoni) al caldo-secco più insopportabile… e dannosissimo per la salute dei nostri figli.
Secondo studi fatti, le temperature corrette per le abitazioni dovrebbero essere le seguenti:
Camera da letto, da 15°C a 18°C
Soggiorno, studio, sala da pranzo da 18°C a 20°C
Cucina da 15°C a 18°C
Bagno da 20°C a 22°C
Temperature decisamente più basse di quelle che chiunque tende ad avere nelle case e a considerare quelle “giuste” per abitarci.
Quando servono
La necessità dell’umidificatore si avverte soprattutto nel periodo invernale, quello in cui teniamo le finestre chiuse per il freddo e al contempo abbiamo il riscaldamento acceso in casa. Il mancato ricambio d’aria (che invece abbiamo in primavera e in autunno), unito alle temperature più alte, fanno sì che l’aria in casa possa diventare quasi irrespirabile. Il problema è che ce ne rendiamo conto solo quando si fanno sentire episodi ripetuti di disagi respiratori e di altro genere, tra i quali anche raffreddori, mal di gola e tosse oltre ad asma e allergia, nonché secchezza degli occhi e del naso, occhi rossi, eczemi eccetera.
Gli umidificatori hanno un ruolo importante soprattutto per quelle case in cui non è possibile decidere autonomamente la temperatura. Appartamenti in condominio, in particolare quelli posti ai piani intermedi, che quindi ricevono calore anche dal piano superiore e inferiore e da quelli adiacenti. In questi si può arrivare all’extrema ratio di aprire le finestre, perché si percepisce perfettamente come la temperatura sia troppo alta e insieme troppo secca… lasciando, però, entrare l’esterna che non è sempre la più pulita!
In questi casi, un umidificatore si dimostra proprio essere la soluzione perfetta: non solo renderà l’aria “giusta” per una corretta respirazione, ma abbasserà anche la sensazione di calore. Gli anziani e i bambini potranno respirare meglio, ci saranno minori problemi di asma e allergia (anche alla polvere, che tende a muoversi di più dove l’aria è asciutta), e in generale sarà avvertibile un maggiore senso di benessere.
Per le abitazioni cosiddette “termo singolo”, ovvero che possono decidere in modo autonomo la temperature di casa, o perché dotate di caldaia autonoma, o perché in grado di gestire la temperatura grazie a un termostato, non è sempre detto che l’umidificatore sia necessario. Se gli ambienti vengono aerati in modo regolare anche durante l’inverno e le temperature permangono nei range indicati, se ne potrebbe anche fare a meno.
Se invece, a causa di inquinamento o temperature esterne troppo basse, fosse impossibile aerare, si può anche fare uso delle normali vaschette in ceramica riempite di acqua da posizionare sui termosifoni (o radiatori, o caloriferi che dir si voglia).
Di solito ci si rende perfettamente conto di quando esiste la necessità di un umidificatore: ci si sente asciutti, la pelle del viso sembra perdere la naturale morbidezza e tonicità, aumentano i problemi di “naso secco” anche e soprattutto durante la notte. In questo caso, il ricorso all’umidificatore è quasi d’obbligo.
I tipi di umidificatore
Ci sono tre tipi principali di umidificatori, che si differenziano tra di loro nel funzionamento:
Umidificatore ad acqua: è il più semplice e il più classico, la vaschetta sui termosifoni.
Umidificatore con vapore caldo: un apparecchio che riscalda l’acqua fino ad ebollizione e rilascia vapore acqueo nell’ambiente; il più usato fino a qualche anno fa, ma a causa della rumorosità e della formazione di calcare è stato sempre più lasciato in disparte.
Umidificatore con vapore freddo o a ultrasuoni: gli ultrasuoni impattano con l’acqua formando vibrazioni, che creano una specie di “nebbia di vapore freddo”.
Vi è anche un tipo di umidificatore ad aria e non ad acqua, che permette il rilascio di “aria umida” più che di vapore d’acqua.
Come funzionano gli umidificatori
I normali umidificatori funzionano a corrente elettrica. Negli umidificatori ad acqua, la corrente va a scaldare una serpentina che a sua volta permette l’ebollizione dell’acqua e ne permette la trasformazione in vapore, emesso poi nell’aria. In quelli ad ultrasuoni l’energia elettrica va ad attivare un meccanismo per la formazione di ultrasuoni.
Nel considerare l’acquisto di un umidificatore, è importante anche valutare caratteristiche accessorie come:
Purezza dell’acqua che viene emessa, sotto forma di vapore acqueo o di aria umida, nell’aria dell’ambiente.
Quantità di vapore prodotto (da considerare anche in relazione alla grandezza dell’ambiente da umidificare: si può andare dai 5 Kg/ora ai 150-160 Kg/ora)
Consumi dell’umidificatore: trattandosi di un elettrodomestico che verrà tenuto in funzione molte ore per molti giorni (presumibilmente), è bene che si sia consci anche di questo non trascurabile aspetto, che nel lungo termine potrebbe incidere non poco sulla bolletta: si può passare dai 4 ai 750 W per Kg/ora di vapore o di acqua nebulizzata prodotti.